La ricerca della felicità è un tema universale che è stato esplorato nel corso della storia da filosofi, psicologi, leader spirituali e persone di tutte le culture. Sebbene il concetto di felicità possa variare da persona a persona, ci sono alcune idee e approcci comuni che sono emersi nella ricerca di modi per raggiungerla.
Walter Riso è un noto psicologo, scrittore e conferenziere argentino, diventato una figura popolare nel campo della psicologia e dello sviluppo personale. Walter definisce la gioia come uno stato emotivo e la felicità come una gioia che si mantiene nel tempo. Egli crede fermamente che la felicità si possa trovare solo quando la si cerca e ci ricorda i tre volti della leggerezza che dobbiamo seguire.
Il piacere
Riso ha una sua definizione di questo percorso, che ci permette di abbracciare il piacere della vita senza sensi di colpa: “L’edonismo è la capacità di provare piacere, di godere di ciò che si fa, di godere della vita semplice, di divertirsi, di godere. Qui e ora”, dice. Lungi dall’essere un grande lusso, questo lato della felicità consiste nel saper apprezzare ciò che già abbiamo. Connettersi con la gratitudine e godersi il presente.
Realizzazione di sé
L’esperto la definisce come la felicità che deriva dalla virtù. La definisce come lo sviluppo di quelle qualità speciali che permettono di andare oltre i limiti e che durano nel tempo. È importante conoscere se stessi: “Che cosa è significativo per voi in termini di auto-realizzazione, che cosa è importante per voi, che cosa vi eccita e vi motiva”, dice.
La spiritualità
Il terzo elemento è una vita significativa. La soddisfazione di sapere che stiamo andando avanti e migliorando: “Gli uomini e le donne sono sempre alla ricerca di qualcosa che dia loro un senso. La spiritualità è come una ricerca del sacro”, dice.
In equilibrio si trova il benessere
Riso non crede nella felicità eterna, ma afferma che trovare un equilibrio tra piacere, realizzazione e scopo è la cosa più vicina alla felicità che una persona possa sperimentare: “Quando queste tre cose sono insieme, si è più vicini a quella che potremmo definire una vita relativamente stabile”, conclude.